EMORROIDI
Emorroidi.
Con questo termine si intende un'ingrossamento (ectasia) dei plessi venosi del canale anale e del tratto più distale del retto. Il termine deriva dalla parola greca "emos rei", che significa "flusso di sangue", che è il sintomo più frequente di questa patologia.
Le emorroidi vengono distinte in interne ed esterne a seconda della loro localizzazione al di sopra o al di sotto della linea dentata
Causa delle emorroidi
Cause delle emorroidi sono:
- Fattori familiari
- Prolungata stazione eretta
- Stasi venosa
- Stipsi rettale con feci solide e secche (che causano un maggiore sforzo defecatorio con aumento della pressione addominale)
Anche i tumori pelvici, utero gravido e obesità possono essere causa delle emorroidi. L'ipertono dello sfintere anale può causare ostacolo al deflusso venoso. Ipertono è causa ed effetto delle emorroidi. Esso spinge il plesso emorroidario verso il basso e ne favorisce il prolasso per indebolimento del tessuto connettivo di sostegno.
Classificazione emorroidi
Le emorroidi si distinguono in:
- Emorroidi di 1° grado: è presente una congestione venosa del plesso emorroidario interno, visibile solo alla visita dello specialista Gastroenterologo Proctologo con l'esame proctoscopico, che si esegue introducendo un cilindro trasparente di plastica all'interno dell'orifizio anale risalendo di pochi centimetri;
- Emorroidi di 2° grado: prolasso emorroidario durante la defecazione, che si riduce spontaneamente alla fine del ponzamento
- Emorroidi di 3° grado: prolasso emorroidario durante defecazione con possibilità di riduzione manuale alla fine del ponzamento
- Emorroidi di 4° grado: prolasso emorroidario irriducibile.
Sintomi emorroidi
Sintomi delle emorroidi sono:
- Perdita di sangue rosso vivo durante o dopo la defecazione, esacerbata dal ponzamento
- Dolore in genere non è causato da emorroidi - a meno che non siano trombosate, ulcerate o gangrenate.
E' presente malessere, pesantezza, bruciore; il dolore in genere è dovuto ad una ragade.
Il prolasso può essere interno od esterno, riducibile o no dopo ponzamento. Può interessare l'intera circonferenza o parte del canale anale. Con il tempo si hanno un'infiammazione ed infezione del retto (proctite traumatica), con perdita di muco, macerazione della cute perineale, prurito, lesioni da grattamento, sovrainfezioni batteriche
Diagnosi emorroidi
Per la diagnosi delle emorroidi è necessaria una Visita specialistica del Gastroenterologo Proctologo con esame obiettivo dell'orificio anale, sia a riposo che sotto ponzamento.
L'ispezione permette di individuare il turgore o la trombosi del plesso emorroidario esterno, noduli pieni di coaguli (ematoma perineale), emorroidi interne prolassate con turgore di quelle esterne. Il prolasso ricorrente si riconosce per la trasformazione (metaplasia) della mucosa rettale in cute squamosa con chiazze bianche.
L'esplorazione rettale valuta il tono sfinteriale ed esclude presenza del cancro dell'ano (neoplasie basse).
L'anoscopia, eseguita con un cilindro di plastica trasparente, evidenzia i cuscinetti mucosi anali: il rigonfiamento è maggiore se il paziente è affetto da emorroidi; oppure le emorroidi protrudono nel lume dell'anoscopio.
La colonscopia va sempre eseguita per escludere altre patologie (tumori, polipi) a monte.
Complicanze emorroidi. Coagulazione (trombosi) del sangue dentro il nodulo emorroidario: è abbastanza frequente, con dolore intenso, spasmo sfinterico. Può colpire il plesso emorroidario interno prolassato o quello esterno, a tutta circonferenza o localizzato. Il prolasso può essere intrappolato dallo sfintere anale e diventare congesto ed irriducibile
Terapia emorroidi
La terapia delle emorroidi (malattia emorroidaria) è per lo più medica, nelle mani di un Gastroenterologo Proctologo.
Solo in casi selezionati va affidata al Chirurgo Proctologo.
RAGADI ANALI
La ragade anale è un'affezione comune che colpisce giovani adulti, ma anche neonati o bimbi. E' un'ulcera longitudinale dal margine muco-cutaneo fino alla linea dentata, in genere sulla linea mediana posteriore. Le ragadi sono di due tipi:
- Ragadi acute
- Ragadi croniche
Cause ragadi anali
La causa delle ragadi è un trauma sul canale anale da massa fecale dura. Anche per defecazioni frequenti e diarrea. Si ha infezione della ghiandola criptica con ascesso e con disturbi del deflusso venoso che favoriscono processi infiammatori oppure a causa di noduli emorroidari trombizzati che possono ulcerarsi.
Fattore scatenante e favorente è lo spasmo dello sfintere anale, apprezzabile alla esplorazione rettale o con la manometria anorettale.
Lo studio pressorio del canale anale si esegue con un piccolo catetere che si introduce per pochi centimetri dentro l'ano. Non è un esame doloroso e permette di valutare un ipertono dello sfintere a riposo e altre alterazioni del riflesso retto-anale. Lo spasmo sfinteriale cronicizza la lesione.
Sintomi ragadi anali
Le ragadi anali producono i seguenti sintomi:
- Dolore (90% dei casi)
- Sanguinamento (85%)
- Dolore pungente ed urente durante la defecazione, cessa dopo pochi minuti
- Sangue è rosso vivo sulle feci o sulla carta igienica
Nel caso di ragade cronica si ha prurito (50% dei casi) e perdita di muco (20%). Possono aversi disturbi della minzione come ritenzione (difficoltà ad urinare) e dolore. Può aversi dispareunia, cioè dolore durante il coito.
Diagnosi ragadi anali
Nella forma acuta c'è una ferita (lesione di continuo) a bordi netti delimitata da cute normale. Inserendo un dito nell'ano (esplorazione rettale) si avverte l'ipertono sfinterico e si esacerba il dolore.
L'anoscopia si può fare in anestesia locale e conferma la ragade.
Nella ragade cronica si evidenzia un nodulo sentinella ("marisca sentinella") lungo anche 3-4 cm. in corrispondenza dell'angolo inferiore della ragade; poi si avverte l'ulcera longitudinale con bordi definiti e sul fondo si vedono le fibre circolari dello sfintere interno.
L'
anoscopia può evidenziare un'infiammazione con pus alla pressione; nel 5-10% dei casi sono associati un ascesso o una fistola anale, sottocutanea, il cui orifizio esterno è sulla linea mediana distante 1-2 cm.
La ragade può essere spia di una malattia sistemica infettiva come l'AIDS, la tubercolosi, la sifilide, il morbo di Crohn, la colite ulcerativa, il carcinoma del colon. E' opportuno eseguire esami del sangue, un esame completo delle feci, la colonscopia.
Terapia ragadi anali
La terapia della ragade anale deve essere gestita dal Gastroenterologo Proctologo e si avvale di presidi medicamentosi ed accortezze comportamentali. Solo casi selezionati vanno affidati al Chirurgo Proctologo
Terminologia Relazionata a:
Emorroidi ragadi anali: sintomi, diagnosi, terapia
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Link Relazionati all'argomento:
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